Leggere le considerazioni Generali del 48mo rapporto annuale
sulla situazione sociale del Paese è drammaticamente emozionante.
La mano che scrive, a me ignota, racconta, con una non affatto
sterilissima visione e in un italiano impeccabile, lo stato, scusate la ripetizione,
drammatico delle cose nel nostro paese. Non si sbilancia in tantissime considerazioni personali, ma
comunque traspare un “trasporto” che in relazioni tecniche e asettiche dovrebbe
essere quasi nullo, eppur mi piace tanto.
E’ come se desse sfogo all’amarezza dei dati, e al grido di
allarme lanciato negli scorsi anni e totalmente inascoltato.
Leggo alcune frasi come:
“Dopo anni di trepida attesa. La ripresa non è arrivata e
non è più data come imminente”
“Stiamo diventando una società a-sistemica visto che non è
più governabile con i tradizionali modelli sistemici ……… Il sistema finisce per
essere vissuto come cosa estranea e resta solo potenziale oggetto di rancore e
di denuncia ……. tutto questo porta
infatti a interessi e comportamenti (individuali e collettivi, ma tutti segnati
dalla solitudine) che si aggregano in mondi che spesso non riescono a dialogare
fra loro …. senza grandi confronti
esterni.”
E quando parla delle 7 giare, o mondi non comunicanti che
ormai si dispongono in un panorama orizzontale non ordinato, leggo frasi come
queste:
“abbiamo grandi strutture ormai letteralmente vuote di
competenze e di personale; abbiamo grandi misteri e grandi enti pubblici in cui
funzionamento è appaltato a società esterne di consulenza…. Abbiamo strutture
pubbliche di ambigua proprietà di principati personali…..”
E infine, tralasciando le considerazioni sulla politica
nazionale, si parla di “sommerso” dicendo “Forse i ricercatori e gli studiosi
lo capiranno ancora meno che in passato, ma nella quotidianità esso è una
potenza diffusa: è la base dei
meccanismi che consentono alle famiglie e alle imprese di reggere;”
Rapporto Censis 2014 signori, Rapporto Censis.
Abbiamo un compito, noi tutti, di ricostruire il nostro
Sistema dalle fondamenta, Lo dobbiamo a noi stessi.
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