martedì 6 gennaio 2015

Anima Censis

Leggere le considerazioni Generali del 48mo rapporto annuale sulla situazione sociale del Paese è drammaticamente emozionante.

La mano che scrive, a me ignota, racconta, con una non affatto sterilissima visione e in un italiano impeccabile, lo stato, scusate la ripetizione, drammatico delle cose nel nostro paese. Non si sbilancia in tantissime considerazioni personali, ma comunque traspare un “trasporto” che in relazioni tecniche e asettiche dovrebbe essere quasi nullo, eppur mi piace tanto.

E’ come se desse sfogo all’amarezza dei dati, e al grido di allarme lanciato negli scorsi anni e totalmente inascoltato.

Leggo alcune frasi come:
“Dopo anni di trepida attesa. La ripresa non è arrivata e non è più data come imminente”

“Stiamo diventando una società a-sistemica visto che non è più governabile con i tradizionali modelli sistemici ……… Il sistema finisce per essere vissuto come cosa estranea e resta solo potenziale oggetto di rancore e di denuncia …….     tutto questo porta infatti a interessi e comportamenti (individuali e collettivi, ma tutti segnati dalla solitudine) che si aggregano in mondi che spesso non riescono a dialogare fra loro ….  senza grandi confronti esterni.”

E quando parla delle 7 giare, o mondi non comunicanti che ormai si dispongono in un panorama orizzontale non ordinato, leggo frasi come queste:

“abbiamo grandi strutture ormai letteralmente vuote di competenze e di personale; abbiamo grandi misteri e grandi enti pubblici in cui funzionamento è appaltato a società esterne di consulenza…. Abbiamo strutture pubbliche di ambigua proprietà di principati personali…..”

E infine, tralasciando le considerazioni sulla politica nazionale, si parla di “sommerso” dicendo “Forse i ricercatori e gli studiosi lo capiranno ancora meno che in passato, ma nella quotidianità esso è una potenza diffusa: è la base dei meccanismi che consentono alle famiglie e alle imprese di reggere;

Rapporto Censis 2014 signori, Rapporto Censis.


Abbiamo un compito, noi tutti, di ricostruire il nostro Sistema dalle fondamenta, Lo dobbiamo a noi stessi.


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